domenica 1 maggio 2011

E così ho lasciato l’India. Nelle ultime due settimane ho viaggiato attraverso tutto il nord delll’Inda, dai piedi dell’Himalaya, alla residenza del Dalai lama, dalla città più sacra dell’India , Varanasi, dove la gente viene a morire per poter essere cremata sulle rive del gange dove possono quindi raggiungere il Nirvana, attraverso Bodhgaya, dove si trova l’abero sotto il quale Siddartha è diventato Buddha, attraverso Calcutta fino a Dhaka, in Bangladesh. Sono state due settimane intense, e viaggiando da solo ho incontrato e codiviso con tante persone, soprattutto indiani. Ho giocato con bambini cieci e sordi in un orfanotrofio, ho vissuto per tre giorni con un gruppo di Indiani che cercava di fregare turisti per conto di una specie di Boss (ovviamente ci hanno provato anche con me, ma fortunatamente non mi sono lasciato fregare, anche se il fatto che ci hanno provato dopo aver condiviso tanto mi è dispiaciuto) ho meditato con monaci buddhisti e sono riuscito a portar via con me una foglia dall’albero del Buddha (non l’ho staccata dall’albero ma mi è caduta sul piede mentre sedevo lì accanto….giuro J )…e tant’ altro. Spesso mi sono chiesto qual è quell’India che tutti vengono a cercare qui, tra spiritualità e pellegrinaggi che spesso sembrano tanto essere solo turismo, tra falsa povertà che ti viene schiaffata in faccia per prenderti i soldi e quella vera che spesso è troppo orgogliosa per chiedere o non conosce l’inglese, tra falsi Brahamini e Baba, e turisti in cerca di spiritualità; non c’è da meravigliarsi che tutto quindi diventa turismo, persino la povertà. Ci vorrà un po’ di tempo prima di metabolizare questa esperienza e poter capire cosa rappresenta per me questo paese. L’india è un pease meraviglioso, come i suoi figli, e come mi dissi ( e vi ho scritto) un inglese il primo giorno che arrivai: in India non c’è posto per i giudizi, ed è solo conoscendo e vivendo i due opposti che è possibile trovare la pace interiore, the middle path.

E così ho lasciato l’India e adesso sono in Bangladesh per gli ultimi 20 giorni rpima di tornare a Roma. È presto ancora per raccontarvi qualcosa di questo mia visita; è il primo giorno e ancora non ho visto praticamente niente del paese, della città e dei suoi abitanti. Sono contento, però, che da domani inizio un breve corso alla grameen bank, questo mi darà la possibilità di conoscere meglio il paese e la sua cultura.

A presto ragazzi !!!

sabato 30 aprile 2011

venerdì 29 aprile 2011