mercoledì 2 marzo 2011

Ormai è un mese che sono qui in Udaipur. Incomincio a conoscere i posti dove andare, soprattutto quelli dove poter passare qualche ora tranquillo. Vedete Udaipur è una piccola città, di quasi 1 milione di persone, ma pur sempre una piccola città. A tratti è come vivere in un paesino, i negozi chiudono tutti abbastanza presto e l’unica possibilità nella notte sono i ristoranti. La città (in cui non si trovano palazzi occidentali o bar, locali o niente del genere) in sé è molto piccola, la parte gigantesca è la periferia….. e tutti conoscono tutti; il che ovviamente è possibile soprattutto per il fatto che la maggior parte della gente non si può permettere nemmeno di andare nel centro città; per non parlare delle donne, alle quali non è permesso nemmeno di uscire la sera. La grande maggioranza delle persone, qui, è Induista, quindi ne risulta una città molto tradizionalista, di cui le donne vivono la parte peggiore. Seppur dicono che l’india sta cambiando, qui si vede poco, ed è facile notarlo in ogni piccola cosa, soprattutto riguardo a caste e sesso femminile.

Ormai è passato un mese, ad anche sul lavoro ho passato la prima fase di frustrazione. È stato difficile all’inizio; certe volte si sente che non c’è molto che noi occidentali possiamo fare, soprattutto perché non si conosce la lingua e perché comunque ti vedono sempre come un turista. Persino dentro “l’ufficio”, quasi nessuno parla l’inglese, ed quindi soprattutto difficile poter veramente iniziare a fare parte dell’organizzazione. Dall’atra parte però, noi abbiamo la cultura e la preparazione che a loro manca, dal semplice saper usare un computer, all’approccio economico, alla conoscenza della lingua inglese. Fortunatamente sono riuscito a ricamarmi un progetto che mi interessa molto, e che mi porterò come me in futuro, ma sopratutto in totale indipendenza. In pratica passo le mie giornate tra diverse NGO, chiedendo informazioni e condividendo idee (perché quasi tutti qui sono alle prime armi con quello di cui mi occupo io, quindi è un po’ come imparare insieme, scambiandosi idee e visitando villaggi per vedere come applicare quelle idee), internet caffè (per internet) e raramente in ufficio. Certe volte è eccitantissimo, altre invece sembra di non poter fare niente…Ups and Down.

Oggi è il compleanno di Shiva (uno tra gli dei più seguito in India, forse quello con più templi) Dio della distruzione (fondamentale per creare equilibrio), dio nel quale il fiume Gange fluisce, dio molto vizioso, soprattutto per fumo ed alcolici. Per la prima volta, sembra viva la città dopo il tramonto, per la prima volta, gente che si diverte, beve e balla; musica dal vivo per le strade, templi adorni di luci e di fiori. Per la prima volta la città dopo le 11 non sembra deserta (ovviamente da notare: nessuna donna indiana in giro). Sono anche andato a due templi di Shiva per la preghiera J (solo nel centro città se ne trovano a decine, da quelli minuscoli, come le madonne sul ciglio della strade, a Giagdish Temple di cui ho postato la foto). Si entra e si suona un tocco di campana (per segnalare la tua presenza davanti al dio), percussioni a tutto volume (per bloccare suoni dall’esterno e per permettere al discepolo di concentrarsi), incenso (che simboleggia il Dio che è pervasivo) , luci (che simboleggiano il dio che è luce). Il baba accende una candela ( che simboleggia il tuo corpo che si dissolve nel dio) e si raccoglie il fumo emanato dalla candela e lo si sparge sul volto. Il baba poi ti spruzza qualche goccia d’acqua santa addosso e ti mette un puntino rosso (per gli Induisti) che simboleggia il terzo occhio; per finire si fa un giro, in senso orario del tempio, per assorbire l’aurea creata dalla statua del Dio…..Bellissimo !!!

3 commenti:

  1. ande ande..che meraviglia..immagino ormai inizi a sentire tutto quasi piu "famigliare"...
    sono in malesia adesso dopo aver trascorso due giorni a singapore che e' un posto assurdo..cinesi mussulmani e indiani che vivono e lavorano tutti insieme!!! credimi allucinante!!..ho dormito in little india l/area appunto degli indiani...che bello lamusica e i vestiti..mi volevo comprare troppo un sahari ma poi nn h avuto tempo ne modo..magari me ne riporti uno te che nedici??!!
    mi chiedevo proprio in questi giorni come ti stava andando il lavoro e sono contenta di aver letto che in qualche modo, comunque, procede!!
    che bello leggere quanbte cose stai imparando della cultura e religione...a volte sembra tutto cosi troppo lontano dalla nostra cultura chefaccio fatica e comprendere ma rimango estremamente affasciata e colpita dalla profondita di questi paesi, che forse, come hai ben detto tu stanno ancora un pezzo indietro, ma conservano quella spiritualita'e quel rapporto con la natura e i tempi dettati da quest'ultima che purtoppo noi abbiamo completamente perso!!
    devo andar via adesso, mi imbarco all'avanscoperta di una nuova isola!!
    ti voglio bene amico mio,
    penso spesso di venirti a trovare prima di ripartire..chissa..vediamo come si mette!
    bacio grande

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  2. daje beccamose tutti a udaipur!!!!
    ahahhaa

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  3. Secondo me è proprio la religione che non li fa progredire e modernizzare, ma questo è un discorso un pò pesante da fare.....

    Contento di sentire che in qualche modo stai lavorando...certo d'essere veramente difficile se nessuno parla inglese....e comunque se tutti conoscono tutti, tu dovresti esser diventato un pò lo straniero del villaggio che se ne va a far domande strane alla gente.....

    Non me tornà col terzo occhio te prego......

    ooooo....:

    Ti hanno visto sui campi da golf su Fb!!!!!!....

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